Storia
Anche se l’Abissino è una delle più antiche razze conosciute, ci sono ancora oggi continue controversie riguardo alla sua storia. Apparentemente l’Abissino assomiglia alle raffigurazioni e sculture dei gatti dell’antico Egitto che ritraggono un felino elegante, dal corpo muscoloso, dal bel collo arcuato, grandi orecchie e occhi a mandorla.
L’origine del nome Abissino deriva dal fatto che il primo esemplare esibito ad una esposizione in Inghilterra risultava importato dall’allora Abissinia. Zula, di proprietà della moglie del Capitano Barret-Lennard, arrivò infatti in Inghilterra come regalo al seguito delle truppe inglesi. Recenti studi su basi genetiche dimostrano che l’origine più probabile della razza abissina siano invece le coste dell’Oceano Indiano e alcune zone del Sud-Est Asiatico.
In Italia, dove c’è una più solida tradizione per i gatti a pelo lungo, viene ancora considerato una razza rara, ma negli ultimi anni l’interesse per l’Abissino sta progressivamente crescendo.
Caratteristiche della razza
Colori ammessi: La caratteristica peculiare dell’Abissino è di essere un gatto col ticking, ciò significa che ogni pelo è costituito da bande alternate di colore base e di colore vero e proprio. I colori ammessi da tutte le Associazioni feline sono il Ruddy o lepre, il sorrel, il blu e il fawn; le varianti col Silver sono riconosciute da tutte le associazioni eccettuato il CFA. Il chocolate, il lilac, il rosso, il crema e tutte le tortie non sono riconosciute né dal CFA né dalla FIFe.
Peso: Un maschio adulto pesa in media dai 3,500 ai 4,500 Kg Una femmina adulta pesa in media dai 2,300 ai 3,700 Kg
Crescita ed evoluzione: Alla nascita un cucciolo può pesare, in media, dai 70 ai 120 grammi. Il cucciolo, alla nascita, non presenta il ticking, che sopraggiungerà gradualmente a partire dal mese di età. Normalmente un cucciolo presenta un colore molto più pallido e smorto di un adulto. Muove i primi passi intorno ai 20 giorni di vita. A un mese di età pesa mediamente 500-600 grammi. A due mesi pesa tra gli 800 grammi e il chilo.
Raggiungimento della maturità: Sia nella struttura corporea che nel colore, un gatto Abissino completa la propria crescita nell’arco di 18-24 mesi. Anche il colore degli occhi si definisce stabilmente entro quell’età. Il maschio è generalmente più lento della femmina nello sviluppo. Il raggiungimento della maturità sessuale varia a seconda del soggetto. Certe femmine hanno i primi calori fin dal sesto mese di età. I maschi possono accoppiarsi già a partire dagli otto mesi di età. Generalmente, però, la maturità sessuale si ha intorno al decimo mese.
Aspettativa di vita: Un Abissino sano, tenuto ed alimentato con cura, regolarmente vaccinato e controllato dal veterinario, con una vita senza stress particolari, ha un’aspettativa di vita analoga a quella di ogni altro gatto. Può cioè raggiungere anche i 18-20 anni di età.
Problemi di salute: l’Abissino non è un gatto particolarmente fragile; non necessita quindi di cure e attenzioni particolari rispetto alle altre razze o ai gatti comuni. Come quasi tutti i gatti di razza, quindi selezionati, può soffrire di alcune malattie genetiche, che è però cura di un allevatore serio evitare grazie ad accoppiamenti mirati. A questo proposito è sempre opportuno informarsi al riguardo al momento dell’acquisto di un cucciolo.
La principali malattie genetiche, ad oggi conosciute, di cui può soffrire l’Abissino sono: la Pyruvate Kinase Deficiency (PK-def.) per la quale è però disponibile un test sul DNA sicuro al 100% e che ogni allevatore scrupoloso effettua sui riproduttori. In AFeF tale test è obbligatorio per tutti i riproduttori. L’Amiloidosi Renale, per la quale, ad oggi, non esistono test; ma un’accurata selezione può diminuire il rischio per il singolo soggetto di contrarla.
Cura: Essendo un gatto a pelo corto, non necessita di cure particolari: una spazzolata con l’apposita spazzola (di gomma, con i denti corti: da evitarsi assolutamente le spazzole con i denti di ferro, studiate per i gatti a pelo lungo) una volta alla settimana è pienamente sufficiente.
In luogo della spazzola si possono usare un panno di pelle di daino o le mani inumidite, da far scorrere nella direzione del pelo. Il gatto non necessita di essere lavato, a meno che non sia un gatto che deve essere portato in esposizione.
Cambiamenti dopo la sterilizzazione: Un Abissino sterilizzato, a differenza di altre razze già più massicce di struttura, non cambia particolarmente morfologia, così come non cambia carattere dopo la sterilizzazione: se opportunamente sollecitato, mantiene la curiosità e la giocosità che contraddistinguono la razza. Tutto questo lo agevola nel mantenere una forma perfetta, senza rischi particolari di obesità.
Comportamento sessuale: Se non sterilizzati, sia maschio che femmina, in età adulta, possono segnare con urine e feci il territorio. Questo comportamento, in questo caso non legato ad un disagio, scompare con la sterilizzazione.
I calori della femmina di abissino possono essere molto frequenti, anche ogni due settimane. Se il gatto non è destinato alla riproduzione si consiglia vivamente di sterilizzarlo, non solo per far cessare questi comportamenti, ma anche e soprattutto – specialmente per la femmina – per evitare i problemi di salute che possono insorgere a causa dei calori ripetuti.
Un gatto sterilizzato non risente minimamente dell’assenza di attività sessuale (come invece spesso si tende a pensare, proiettando la nostra psicologia su quella animale): semplicemente non sentirà più l’impulso.
Alimentazione: La naturale tendenza dell’abissino al movimento lo aiuta a mantenersi spontaneamente in forma: per questo motivo gli si deve offrire l’opportunità di muoversi, giocare e curiosare a suo piacimento.
L’Abissino è un gatto molto muscoloso, anche se sottile: i muscoli delle cosce devono essere visibili, non nascosti dal grasso.
Proprio per il movimento che fa durante i periodi di veglia, è opportuno dargli cibo di buona qualità, che gli dia il necessario apporto di proteine, grassi, vitamine. Questo garantirà una buona forma e una buona salute. Un’altra cosa da ricordare è che il gatto è un carnivoro primario, non un onnivoro (p.e. come l’uomo o il cane): la sua dieta dovrà essere fatta rispettando le caratteristiche della specie.
Esigenze: Contrariamente a quanto si trova spesso scritto, non è vero che l’Abissino abbia bisogno di grandi spazi o di un giardino per essere felice. Se il gatto è nato e cresciuto in casa, questa sarà per lui uno spazio sufficiente.
E assolutamente necessario però lasciarlo libero di muoversi a suo piacimento: costringerlo in spazi angusti (o peggio gabbie), impedirgli di correre e saltare liberamente lo snaturerebbero e lo farebbero soffrire. E una razza che, grazie alla sua straordinaria agilità, ama raggiungere e stare in luoghi alti: non c’è da stupirsi se lo si ritrova in cima agli armadi. Per contro non è affatto un gatto distruttivo o nevrotico.
Quello di cui ha realmente bisogno sono l’attenzione e l’affetto delle persone con cui vive: per essere felice deve poter partecipare alla vita della famiglia, condividerne attività e spazi. Se non si può garantirgli questo, è meglio cercare un gatto di una razza più schiva e solitaria, perché il disinteresse e la solitudine lo fanno soffrire molto.
Comportamento: l’Abissino è un gatto sicuramente vivace, dinamico e curioso, molto amante del gioco anche in età adulta e dopo la sterilizzazione. Benché velocissimo corridore e più che abile Abissinosaltatore, non è affatto un gatto iperattivo o nevrotico: è anzi estremamente equilibrato come carattere, molto sicuro di sé e delle proprie capacità. La sua agilità gli consente evoluzioni che raramente mettono a rischio mobili e suppellettili di casa, per cui la sua attività non deve preoccuparci particolarmente. Ha un carattere molto aperto e cordiale, non teme gli estranei e le novità. Per questo è particolarmente adatto a famiglie con bambini, con cui condivide volentieri il gioco. E’ un gatto esigente per quanto riguarda le attenzioni: richiede coccole e attenzioni, ma non è un animale geloso o esclusivo nei suoi affetti. E’ estremamente affettuoso con noi esseri umani e ricambia in modo sorprendente il nostro amore.
Non è un gatto particolarmente chiacchierone, anche se spesso usa vocalizzi apposta per comunicare con noi; ha una voce gentile ed emette un rumore particolare (come se tubasse) per esprimere il proprio buon umore. Fa spessissimo le fusa, che sono molto rumorose, dà testate e leccate di affetto, oltre ad amare particolarmente stare sulle spalle dei propri beniamini.
Morfologia generale: Gatto di media taglia, snello ed elegante, con arti, coda, collo lunghi.
Per queste caratteristiche morfologiche, è classificato dagli Inglesi nella categoria FOREIGN (straniero), che si differenzia da quella del gatto COBBY (massiccio) che individua gatti come l’Europeo, il Persiano, il British shorthair, ecc., connotati da arti, coda, ecc. più corti e da una corporatura più pesante.
Come impressione generale, l’Abissino è un gatto dal colore intenso, in cui sia ben visibile il ticking, di corporatura media e di aspetto regale, ben proporzionato. E’ un gatto snello, forte e muscoloso, attivo e vivace, con una spiccata curiosità per tutto ciò che lo circonda e ben equilibrato di carattere.
I singoli caratteri che contraddistinguono l’ “Abissino perfetto” sono definiti dallo Standard di Razza che può variare leggermente a seconda dell’Associazione di appartenza alla quale rimandiamo per i dettagli.
E come ultima, ma importantissima cosa: Diffidate di chi vi vuol vendere un Abissino senza pedigree!
Se chi vi cede il gatto non vi vuole rilasciare il pedigree, è perché, probabilmente, quel gatto il pedigree non ce l’ha affatto, oppure ce l’ha, ma il suo allevatore ha qualcosa da nascondere problemi genetici o altro e non vuole rilasciarvelo. Un pedigree costa tra i 15 e i 20 euro a seconda dell’Associazione di appartenenza e viene rilasciato in tempi e con norme ben precise.
TUTTE le associazioni feline obbligano i propri associati a cedere i propri gatti, giovani o adulti, col pedigree. Il pedigree è l’unico documento che comprova la purezza di un esemplare.
Per chi vuole tutelare le proprie linee di sangue o non vuol far riprodurre gatti non conformi allo standard esistono i pedigree “Not for breeding”, che confermano la genealogia di un gatto, ma impediscono che questo possa essere usato in riproduzione. I gatti con pedigree, inoltre, devono sottostare a tutta una serie di norme riguardanti le vaccinazioni e l’età di allontanamento dalla madre, il numero di volte che una madre può riprodursi. Gli allevatori riconosciuti sono soggetti a controlli da parte delle Federazioni di appartenenza, per garantire un livello minimo di pulizia e di sanità tra i propri esemplari.
Spesso e volentieri gatti senza pedigree, venduti in negozio o da persone senza scrupoli, costano comunque più di gatti acquistati con regolare pedigree.
Un gatto senza pedigree potrà piacervi, ma non vi garantisce sotto nessun punto di vista, da quello sanitario a quello economico.
Credits: Allevamento TirnanOg Cattery